In questi giorni ho in testa e su Spotify un po' di canzoni, italiane e straniere, più o meno recenti.
Always in my head dei Coldplay, a cui non si può proprio dir niente. C'è tutto: sentimento, sonorità pop, voce, e sogno. Non c'è proprio niente da dichiarare in merito, parla da sola e Chris Martin parla a noi.
Recovery di LP, riscoperta qualche settimana fa un po' per caso; l'ho subito inserita nella playlist di Spotify. C'è da star male, e anche se lei mi sta un po' antipatica nei modi, ha una voce meravigliosa e la canzone è proprio bella: struggente, disperata. Da star male, appunto. E anche lei non sta molto bene, visto che, dice, è in
ripresa da una mazzata sentimentale. Non mi pare ma crediamole.
Forgiveness di Elisa. Sono anni che questo brano è sul podio della mia personale classifica, pieno della voce che conosciamo (in questa versione live sembra registrato in studio e invece è dal vivo, gente. E' lei che anche dal vivo sembra un disco inciso) per la quale non servono definizioni.
Ma perdoniamoci, è l'unica cosa di cui abbiamo bisogno, sempre e ovunque. In amore soprattutto.
Find Love di NLX. Vecchia conoscenza dal telefilm Brothers and Sisters, mi è ricapitata anche questa sotto mano recentemente. Non siamo ai piani di Elisa o dei Coldplay o LP, ma si lascia ascoltare.
Penso che mi piaccia soprattutto perché associata a una certa sequenza del telefilm che ho molto amato -e che ho rivisto più volte. Senza quella scena, non avrei nemmeno saputo dell'esistenza di NLX e di questa canzone.
A volte basta un film, una scena, o anche una pubblicità in televisione.
Dico solo che ad aprile 2025 torno a vederlo in concerto a Roma, dopo l'esaltazione del concerto dell'ottobre 2022.
Quant'è bono.
Niente panico di Ghali. Questa è decisamente la canzone del mio autunno 2024. L'avrò ascoltata 100 volte e anche se chi canta sempre e solo con l'autotune acceso, tipo lui, solitamente mi sia fastidioso alle orecchie e spesso anche alla vista, qui mi sciolgo. E non c'è fastidio né alle orecchie né alla vista.
Non so se è il mischiare trap pop e Dio che mi scuote, fatto sta che è una canzone ispirata.
Dagli eventi personali sicuramente, da qualcosa che lo smuove dentro profondamente, ed ecco qui, questo gioiellino.
Brano sentito in una storia di Instagram, ha attirato la mia attenzione per il mischione di stili che ci sento dentro -parlo da ignorante in musica come critica, sia chiaro. Trovo ritmi anni '60 e sonorità del passato e mi piace questo scambio continuo tra voce femminile e maschile con coro.
Lei pronuncia le parole che o hai il testo sotto o senti solo vocali e consonanti lanciate senza capirci una mazza ma, ripeto, ha un qualcosa di magnetico che mi fa cliccare su replay quando passa sul pc.
Sto aspettando che 30 mq di parquet si asciughino per poi provare a distendere un po' i muscoli della schiena, mezza bloccata da ieri mattina: sarà che ho esagerato con l'allenamento di mercoledì?
Love,
MC